Al mare: contemplazione delle onde. Pratica di connessione profonda con la natura

Quest’estate abbiamo deciso di regalare ai nostri lettori due pratiche da fare per connettersi con la natura, in un periodo dell’anno dove magari abbiamo più tempo per sperimentare cose nuove.

Seguendo le nostre indicazioni, potrai sperimentare in prima persona il nostro modo di stare con la natura, di percepire la sua soggettività, la sua presenza, la sua costante compartecipazione alle nostre vite.

Speriamo di darti ispirazione per creare poi tu stesso le tue pratiche!

Nei percorsi formativi della Nature Coaching Academy abbiamo sviluppato dozzine di pratiche con cui connetterci con gli Otto Archetipi Naturali: Deserto, Terra, Acque, Alberi e Foresta, Montagna, Cielo, Vulcano e Grande Vuoto. Ognuno di questi archetipi ci presenta un tema particolare, un’energia, una parte di noi e della nostra vita che cresce in sinergia con la natura intorno a noi.

Imparare a riconoscere gli archetii dentro di noi e nel mondo naturale, rende organica la nostra conoscenza di noi stessi, e ci dà innumerevoli ispirazioni e spunti per coltivare crescita interiore.

Eccoci allora a presentarti questa pratica di contemplazione e connessione profonda con l’archetipo delle Acque.

Se vuoi, puoi anche leggere la pratica di connessione con la Montagna, che abbiamo pubblicato in questi giorni e che trovi dal link qui sotto.

PRATICA DI CONNESSIONE CON il mare e le onde

Per questa pratica hai bisogno di essere in compagnia del mare, non importa a quale distanza purché tu veda bene le sue onde, piccole o grandi che siano. Trova una posizione comoda, seduta, con il tuo albero vertebrale morbidamente eretto, fra terra e cielo. Idealmente le ginocchia sono più in basso rispetto al bacino – puoi mettere sotto le natiche un cuscino o un asciugamano arrotolato per sollevarti un po’.

Sincronizza il ritmo dell’inspirazione e dell’espirazione con il ritmo delle onde del mare mentre si frangono sulla battigia (trova il tuo modo per farlo senza che sia stressante, deve risultare una danza, un equilibrio di respiri, una sinergia fra il tuo respiro e quello dell’acqua mentre raggiunge la terra).

Senti che le tue acque interne (linfa, sangue, acqua cellulare, e tutti i liquidi del tuo organismo) sono sempre più connesse con l’acqua di fronte a te. Lascia che respirino insieme per tutto il tempo in cui ti incuriosisce e dà piacere.

Foto di Diana Lardieri

Dopo un po’, lascia andare questa attenzione sul respiro e lascia che la tua attenzione sia richiamata dal movimento delle onde. Scegline una: osserva la sua forma, il colore, come nasce e come svanisce, guardala mentre incontra e si mescola con le altre onde. Guarda cosa fa quando arriva a riva, segui il suo ritmo e la sua danza. Cerca di seguirla finché puoi. Poi scegline un’altra e ricomincia da capo.

Rimani in questo stato di contemplazione e ascolto profondo tutto il tempo che ti fa piacere. Assapora la sensazione che produce dentro di te la contemplazione delle onde del mare. Infine lascia che la tua attenzione e il tuo respiro vaghino liberi sull’acqua. Senti come questa pratica ha generato una maggiore connessione fra te e l’acqua, fra te e le tue acque.

Se vuoi poi dare una forma a questa nuova consapevolezza facendo un disegno ad acquerello (mai tecnica fu più appropriata per integrare il messaggio profondo di questa pratica!) oppure lasciandoti danzare dal suono e dal profumo dell’acqua. O lasciando nascere un canto che puoi dedicare a Madre Acqua.

SEI IN CITTÀ SENZA ACCESSO AL MARE?

Con i dovuti aggiustamenti, puoi fare questa stessa pratica di connessione profonda con l’acqua lungo un fiume, un torrente di montagna, un lago, una fontana in un parco cittadino. Scegli l’acqua che ti è più vicina e accessibile, e non perdere l’occasione per dedicarti uno spazio di contemplazione e connessione profonda con l’acqua.

Poi se ti va lasciaci un commento per dirci com’è andata!

Diana Tedoldi

Diana Tedoldi